20091003

Esternazioni

Attacco d'arte.. tutto quello di cui ho bisogno. Tutto è iniziato soffrendo dello snobbismo presunto della gente . Solo alla fine si consta che questa, in effetti, ha un cervello pensante.
Mi piacciono queste auto-smentite, mi fanno sentire sempre meno solo. Ma certe volte ho paura che il mio interlocutore sia l'alcool, e non la persona che sinceramente espone le proprie idee; l'ho sempre detto che quello è il vero ed unico siero della verità. L'approccio dell'ubriaco è sempre l'ottimale.

Di che vogliamo parlare?, del sesso degli angeli? Ok, non parliamo di nulla. Della serata, infatti: insignificante. Come sempre con quella gente lì. Si ride, si scherza, si ripetono le stesse cose. Ci si annoia: io, per lo meno. È strabiliante come gli altri - i morti intendo - non si rendano conto della propria condizione di morti [per l'appunto, nda].
Eppure qualche passo è stato fatto, dati i risvolti del fantastico viaggio di ritorno da Wonderbucodicessodoltrepo. Il problema è ancora sull'alcool.
Io stesso me ne sono accorto, scrivendo, che i miei umori cambiano - ed insieme ad esse il mio modo di interagire o argomentare con altri - repentinamente. Il mio obiettivo è raggiungere nuovamente una fase stabile, in cui non mi lascio influenzare da nessuno. Tutti mi lasceranno cuocere nel mio brodo; in fondo in fondo, scrivo abbastanza da sopravvivere.

Ho ancora la testa su di lei, quando lei possibilmente chissà quante pompe ha sparato, quanti ingoi, quante scopate nei cessi. Ma tutto mi lascia indifferente. Una pompa vale quanto un'annusata al buco del culo di un cane vagabondo ad un altro.
Insomma, che valore ha la gelosia?, ch'è? a cosa serve? A farci del male. Per non averla bisogna evitarla. Per evitarla occorre non pensarci: sicché io non ci (le) penso. Ti estirpo da tutte le mie esternazioni.

Stronzate quando si dice che il tempo non serve a nulla.