20090829

Le mie zone erronee

La collana man mano che passa il tempo è sempre più tesa.. tra poco si romperà. Assomiglia a determinate situazioni che spesso mi capitano.
La consapevolezza del fatto che si tratta di situazioni autoimposte (inconsapevolmente) e distruttive, adesso aiuta un sacco.
Quel libro ha un non so che di empatico. Poi è scritto come scrivo io.. È come se leggessi cose che io stesso ho scritto. Sono sicuro che se anch'io conoscessi così a fondo l'argomento (e fossi nato trent'anni prima), quel libro porterebbe il mio nome.
È carina come sensazione.. Ti fa sentire meno solo (ed anche questo - dice il libro - è un sentimento distruttivo).

20090809

Rorschach and postumy


Io ci vedo un tizio in ginocchio con le mani giunte, attraversato da una sedia, messa di profilo, senza le gambe posteriori.. RIDI!



Questo, invece, è un africano (od anche un australiano), col piercing orizzontale da guancia a guancia, morto impalato. Giustizia? Lo scoprirà solo morendo, mi sa. Ammesso (e NON concesso) che ci sia il triangolo con l'occhio in mezzo, lassù.. oppure l'omino verde con gli occhioni, che sta preparando il compito da portare a scuola per "mostra e descrivi" (fonte: "Due cani stupidi").

20090808

1:1

Falsità, apparenze soppresse
da fatti svelati, evidenze.
All'ultimo momento, quando meno
te l'aspetti
finisce il fascino per qualunque o qualsiasi
cosa.
Basta nulla, basta tutto
importa solo il risultato.
Delusione.
Dietro qualunque azione c'è una ragione
che ha portato al risultato.
Nulla non ha causa.

Ingabbiato

In attesa del nuovo compagno di sventure.. "aspè che devo gonfiare il materassino".. e io che attendo, ma spero che mai torni - questa è la mia speranza, da sempre, in questi momenti. Ma torna.
Un granello di sabbia, un pugno in una carezza: sì, cazzate d'ogni sorta, vaneggiamenti sulla gran seratona trascorsa. Che sarà mai, poi. Gli sembra fantascienza. La fantasia non merita di essere violentata così.
Realizzo il gran tempo che ci resta da smaltire: non passerà più, credo. Dannato tempo del cuore.

È davvero gentile, lui; ma esagera adesso. I soliti falsi atteggiamenti che la gente assume per compiacere, tipica di chi è in cerca di consenso altrui, insoddisfatto.
Lo faccio di continuo anch'io e mi rendo conto in questi momenti di essere enormemente oppressivo. Ma il bisogno di cambiare urge di continuo, è male vulcanizzarsi. E allora ben venga l'oppressione su di me.

Cade un silenzio tra l'imbarazzato e lo stupito. Pare che un coito sia in atto!, magnifico! Il miracolo della (non) vita: si capisce che son protetti.
Non importa se ci siamo noi, loro continuano. Si divertono da matti col caro su e giù, su e giù, su e giù. Mai successo in vita mia. Mi viene quasi duro. La sigaretta mi si spegne sulle dita, puzza.
Gran bella serata, mi pare.

20090805

Il più, il meno e tutti i prodotti

Ok.. sono settimane che non pubblico.. però avrò scritto almeno 4 bozze, illegibili. Non ho lo stimolo, ma mi piacerebbe scrivere qualcosa di bello. Non che stia vivendo in un periodo "giù", anzi. Finalmente sto ritrovando l'equilibrio e il tutto lo devo principalmente a me stesso; ma senza nulla togliere agli amici, ovvio.
Come spesso scrivevo nel vecchio blog, è difficile che mostri il mio stato d'animo quando sono fuori, allo scoperto. Così parecchia gente, probabilmente, avrà capito (male) che non sia successo nulla dopo la separazione con Alice. Non gliene faccio una colpa, solo mi urterebbe sapere che mi prendano per un insensibile tale. Dubito, comunque, che in molti l'abbiano pensata così..

Bon, tornando al problema della scrittura.. le sto provando tutte (compresa la presente) pur di cavar qualcosa dalla mia testaccia. Ai tempi le parole mi uscivano come frecce graffianti e piene di sé. Arroganti, quasi. Malinconiche (sorvoliamo), nei periodi di bassa.
- Qual'è lo stimolo che la spinge a scriver poesie?
- Qual'è lo stimolo che ti spinge ad andare al cesso?
Buk
Esatto! non vado più al cesso. Forse dovrei trovarmi qualcosa della quale lamentarmi. Nelle lamentele sono il number one, specie se partono da una critica di quelle belle pese.
Proviamo a lamentarci del mio scrittore del momento: Bukowski (non s'era ancora capito, né?).
Beh, quello che mi ha fatto innamorare di lui è l'asprezza con la quale conduce i suoi racconti. È uno spudorato, un cinico, un puzzone, un vagabondo. Tutti aggettivi che il più delle volte portano a pensieri negativi ma che invece sto imparando ad inquadrare più a fondo. Essere inetto porta ad essere sì spudorati, cinici, puzzoni e vagabondo. Ma quando la si vive per scelta - la scelta di non scegliere - allora quegl'aggettivi per me diventano più che rispettabili, positivi - siamo la somma delle nostre scelte, d'altronde.
Ed ecco l'altro aspetto che mi ha conquistato dello scritto di Bukowski: la consapevolezza. Di checché sia, essa è per me importantissima. Vedersi, risconoscersi ed accettarsi.
Sembrano le belle parole delle nonne, eppure è così che si raggiunge la propria realizzazione e la felicità. Non certo demolarizzandosi alle critiche che in molti ti sparano contro, l'essere contraddetti od odiati per ciò che si pensa, scrive, legge o l'adeguarsi perché "tutti fanno così". Niente adulazioni, niente interesse altrui. Solo tu.
Tu sì che vai bene, Buk..

20090801

È solo un c**** di stato d'animo

A cosa serve la soddisfazione, la sua stessa esistenza intendo, se poi non riesco a godermela? nessuno me lo permette, dici? sì certo.. facile dire che è colpa degli altri o del fottuto destino.. quello in cui si fa tanta fede quando si spera sfegatatamente in qualcosa che pare improbabile o a cui ci si era legati profondissimamente e che non si avrà mai più.. "certo, si sistemerà tutto da solo".. lo si sa, finisce così.. bisogna abbandonare la speranza, aprire gli occhi, credere in noi stessi.
quello che appariamo è quello che sentiamo noi. È SOLO UN CAZZO DI STATO D'ANIMO, LO VUOI CAPIRE? come la malattia, direbbe ste.. percui convinciti di star bene , che sia tutto finito... fette di prosciutto sugli occhi e che non se ne parli più, intesi?
via, interruttore.. acceso\spento.
ORA SPENGO, CAPITO??
illusioni.. anche quelle cose ci vogliono per esser felici??
devo ammazzarmi per farlo avvenire??
mi tiro un colpo su per il culo e olè.. feeelicitàààh.. bukowski si credeva uno dei pochi _vivi_..
ebbene, mi sento anch'io così.. ora, stronzate a parte, vivere non significa solo far pompare quel muscolo del cazzo.. significa osservarsi mentre si scandisce il tempo della propria esistenza.. vivere il proprio vivere.
mi capisci o no? meglio così.. in ogni caso, tu mi servi.. tutti mi servono, vivo o morto che sia..